La terapia online funziona?

La nostra Psicoterapeuta, dott.ssa Ilena Sardone, oggi ci parla della terapia online: funziona davvero?

Terapia online, funziona? Meglio la terapia in presenza?

Se vi chiedessi di pensare alla parola “psicoterapia”, quale immagine vi verrebbe in mente?

Probabilmente quella comoda chaise longue dove potersi stendere tranquilli e raccontare i propri pensieri ad uno sconosciuto, che prende appunti su un quaderno dalla copertina nera; forse vi immaginereste la stanza: una scrivania, due sedie, una lampada, i fazzolettini a disposizione perché certo, in quella stanza si piange.

In effetti per molto tempo è stato così; lo è tutt’ora, ma queste immagini rispecchiano soltanto una piccola parte di ciò che realmente accade negli studi di psicologi e psicologhe.

Vicino a quel divano, su quella scrivania ha iniziato a  fare capolino uno scenario alternativo che comprende la tecnologia, il computer, internet.

L’impatto del COVID-19

Il Covid ha reso evidente ed accelerato questa nuova possibilità di servirci della tecnologia anche negli studi di psicologia, obbligandoci per un periodo di tempo  a passare dai colloqui in presenza al mondo del virtuale: tenere in vita la connessione tra paziente e terapeuta in un momento di emergenza e distanziamento sociale è stato più che mai importante. Come tutti sappiamo la pandemia ha avuto forti ripercussioni a livello psicologico, soprattutto tra i giovani che con la tecnologia ci sono cresciuti e hanno forse meno pregiudizi.

In questo periodo post-pandemico ci troviamo di fronte ad un nuovo mondo ed ad un nuovo approccio alla vita: le piattaforme per la terapia online stanno dominando il mercato e sembra lecito chiedersi se questo tipo di psicoterapia funzioni, se sia una valida alternativa al setting standard o solo un modo per non interrompere il percorso già iniziato in presenza.

Viene spontaneo chiedersi:

E l’empatia che fine fa? Come posso condividere i miei vissuti attraverso uno schermo? Il rapporto terapeutico ne risentirà? E la privacy?

Ovvio che la terapia online e quella in presenza non sono uguali, mentirei nell’affermarlo. Il potersi vedere di persona, andare fisicamente in studio, guardare l’interezza e non solo il viso di una persona sono dettagli utili sia al terapeuta che al paziente.

I vantaggi della terapia online

Ci sono però anche dei vantaggi nella psicoterapia online: primo tra tutti la possibilità di raggiungere gli “irraggiungibili” geograficamente risolvendo così il problema dell’accessibilità della cura.

Da qualche anno lavoro con italiani residenti all’estero, gli expat che per motivi di studio o lavoro sono emigrati e per loro questa è stata una grandissima risorsa.

Mi è capitato che mi contattasse una paziente dalla Cina: ora immaginiamoci la difficoltà culturale oltre che linguistica di poter fare delle sedute di psicoterapia in cinese. Inimmaginabile!

Oppure immaginiamoci di vivere in un piccolo paese: non so quanta voglia avremmo di andare dallo psicologo vicino casa. Tutti ci conoscono e sappiamo che basta poco per far (s)parlare le persone.

Ecco allora che forse, quello schermo nella nostra stanza, ci fa sentire più al sicuro e protetti.

Per alcune persone la possibilità di intraprendere un percorso di terapia online è molto meno spaventosa del ritrovarsi davanti ad una persona in carne e ossa: lo schermo può  essere una barriera, un limite per la relazione oppure il mezzo che permette alla relazione di esistere!

Non diamo per scontato che la presenza in studio sia il miglior modo per tutti di fare terapia. A volte per necessità pratiche, a volte per bisogni emotivi,  la terapia online ci fornisce una valida alternativa. In un mondo dove i ritmi di lavoro non concedono spesso di poterci prendere un’ora alla settimana (più gli spostamenti) e dove viaggiare e trasferirsi all’estero sono esperienze frequenti forse potrebbe essere rassicurante poter pensare ad un setting “mobile”.

E poi, come diceva Woody Allen: “basta che funzioni!”.

Articolo a cura della Dott.ssa Ilena Sardone, Psicologa e Psicoterapeuta